mercoledì 25 gennaio 2017

Discorso di inaugurazione di Donald Trump, Washington 20 gennaio 2017


“Noi cittadini degli Stati Uniti siamo uniti in un grande sforzo nazionale per ricostruire il nostro paese. Insieme determineremo il corso dell’America e del mondo per molti anni. Affronteremo sfide, ci confronteremo, ma porteremo a casa il risultato”. Sono le prime parole pronunciate dal presidente di Donald Trump, prima di ringraziare Barack e Michelle Obama, che sono stati “magnifici”.

Trump ha giurato a Washington Dc, davanti al Campidoglio, nelle mani del presidente della corte suprema John Roberts Jr.

“Ogni quattro anni ci troviamo qui per esercitare il tradizionale e pacifico trasferimento dei poteri. Ma la cerimonia di oggi ha un significato speciale perché non stiamo solo trasferendo il potere da un’amministrazione a un’altra o da un partito a un altro, ma stiamo ridando il potere da Washington a voi, il popolo”, ha dichiarato Trump nel suo discorso inaugurale. Oggi “è il giorno in cui il popolo torna a comandare”.

Per troppo tempo, ha continuato Trump, per troppi anni “l’establishment ha protetto se stesso, ma non i cittadini. Le loro vittorie non sono state le vostre vittorie. E mentre nella capitale festeggiavano, per le famiglie del nostro paese c’era poco da festeggiare”, ha subito attaccato il nuovo presidente. “Tutto questo cambia qui, a partire da ora. Questo è il vostro giorno, la vostra festa, il vostro momento. Questo, gli Stati Uniti d’America, è il vostro paese”.

“Il 20 gennaio 2017 sarà ricordato come il giorno in cui il popolo è tornato a governare il paese. Le persone dimenticate non saranno più dimenticate”, ha promesso Trump.

Al centro della novità annunciata da Trump “c’è la cruciale convinzione che un paese esiste per servire i suoi cittadini. Ma per molti cittadini la realtà è diversa”. Famiglie in difficoltà, industrie abbandonate, scuole senza soldi, criminalità e bande: “Questa carneficina finisce qui e ora”.

“Per molti anni abbiamo arricchito l’industria straniera a scapito di quella statunitense, abbiamo difeso i confini di altre nazioni e non i nostri. Da oggi ci sarà una nuova visione: l’America viene prima. Ogni decisione sul commercio, sulle tasse, in materia di immigrazione, sugli esteri sarà presa a beneficio dei lavoratori americani e deòle famiglie americane. Dobbiamo proteggere i nostri confini dalle devastazioni di altri paesi che distruggono i nostri prodotti, rubano le nostre aziende e distruggono il nostro lavoro. L’America tornerà a vincere, come mai prima. Ci riprenderemo i nostri posti di lavoro. Ci riprenderemo i nostri confini. Ci riprenderemo la nostra ricchezza. E ci riprenderemo i nostri sogni. Ricostruiremo il nostro paese con mani americane e lavoro americano. Seguiremo due semplici regole: compra americano e assumi americano”.

“Cercheremo l’amicizia con le nazioni del mondo, ma con la consapevolezza che è diritto di ogni nazione mettere i propri interessi davanti a tutto. Rinforzeremo le vecchie alleanze e ne formeremo di nuove per unire il mondo civilizzato contro il terrorismo degli estremisti islamici, che cancelleremo dalla faccia della Terra”.

“Il tempo delle chiacchiere vuote è finito. È arrivato il tempo dell’azione: ce la faremo, il nostro paese prospererà e sarà di novo ricco (…) Insieme renderemo di nuovo l’America forte. Renderemo l’America di nuovo ricca, renderemo l’America di nuovo orgogliosa, renderemo l’America di nuovo grande”.

Con le parole del suo slogan elettorale, Donald Trump ha concluso il suo primo discorso da 45° presidente degli Stati Uniti.

http://www.internazionale.it/notizie/2017/01/20/il-discorso-di-donald-trump

venerdì 13 gennaio 2017

Abrogazione della legge salica in Casa Savoia



ISTITUTO DELLA REALE CASA DI SAVOIA
Centro Studi
12 gennaio 2017
ABROGAZIONE DELLA LEGGE SALICA IN CASA SAVOIA

Il Trattato di Lisbona del 2009 proibisce la discriminazione tra uomini e donne
La primogenitura e la legge salica

La primogenitura è un istituto del diritto successorio medievale, in base al quale il feudo era considerato indivisibile e poteva essere trasmesso solo al primogenito maschio, concedendosi agli altri discendenti benefici minori o semplici prebende. Comparve dapprima in Inghilterra ed in Francia; in Italia fu importato
dai Normanni e disciplinato dalla legge salica, il complesso delle leggi consuetudinarie dei Franchi Sali, stanziati nel 4° secolo, che precede la prima redazione sotto il regno di Clodoveo (fine del 5° secolo) e le redazioni successive conosciute come pactus legis salicae.
Così il pactus pro tenore pacis di Childeberto I (511-58), l’editto di Chilperico (575-84), la decretio di Childeberto II (593-97), le revisioni di Pipino il Breve (763-64), con l’aggiunta di un prologo e di un epilogo nuovi, e quella di Carlomagno (768-79), designata comunemente con il nome di lex salica emendata.
Viene spesso indicata una disposizione che essa non contiene, ma che le fu tradizionalmente attribuita: cioè il principio che le donne ed i loro discendenti sarebbero stati assolutamente esclusi dalla corona. Un divieto che non sussiste, come è noto, in vari Stati monarchici ma che vigeva nella monarchia italiana.
La legge salica è stata modificata o abolita nel tempo.
Potrebbero formare oggetto di studio molti casi, ma ne abbiamo scelti due.
1. Borbone di Spagna
María Isabel Luisa di Borbone, Regina di Spagna, nel 1833 successe al padre Ferdinando VII con il nome di Isabella II sotto la reggenza della madre, Maria Cristina di Borbone delle Due Sicilie, in virtù della prammatica sanzione che abrogava la legge salica emanata alla sua nascita a Madrid nel 1830.
La prammatica sanzione rappresenta un grado intermedio tra gli editti ed i rescritti.
Serviva per prendere provvedimenti eccezionali.
Nel Regno di Francia e nel Sacro Romano Impero era un editto sovrano che regolava una materia fondamentale per l’organizzazione dello Stato: è con questa che il Sacro Romano Imperatore Carlo VI assicurò le regole di successione nei suoi Stati (1713).
Nel 1740 sua figlia Maria Teresa fu la prima donna della Casa d’Austria ad ascendere al Trono: avrebbe regnato per 40 anni.
2. Borbone delle Due Sicilie
In occasione della S. Messa del Pellegrinaggio del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, tenutasi presso l’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro il 14 maggio 2016, S.A.R. il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro, Capo della Reale Casa, ha reso pubblico “l’Atto di Roma” del 12 maggio precedente, con il quale ha modificato le regole di successione sinora in vigore nella Reale Casa di Borbone delle Due Sicilie, allo scopo di renderle compatibili con l’ordinamento internazionale
ed europeo vigente che proscrive qualsivoglia forma di discriminazione tra uomo e donna,
non solo nel godimento dei diritti e delle libertà, ma anche nell’esercizio di qualsiasi funzione pubblica.
Viene dunque ora applicata alla sua diretta discendenza la regola della primogenitura assoluta.
Validità della legge salica per Casa Savoia
V’è chi afferma che il Capo di una Casa Reale od Imperiale non può modificare le leggi relative alla propria Casa esercitando dei diritti che, secondo questa tesi, gli apparterrebbero de jure ma non de facto. In alcuni studi questi Sovrani sono considerati “Re titolari” o “Imperatori titolari”.
Ci sono tuttavia tanti esempi che provano il contrario.
Va anche detto che una cosa è il regnare de facto su un territorio, un’altra l’essere Capo della propria Casa. A ben vedere, infatti, la mancanza de facto del diritto di modificare le leggi inerenti la propria Casa si potrebbe realizzare solo quando venisse a mancare ogni altro componente della medesima.
In questo breve studio, desideriamo anche sottolineare l’esistenza di norme sovranazionali che s’impongono agli Stati dell’Unione Europea. Fra queste l’importante Trattato di Lisbona del 2009, che proibisce la discriminazione tra uomini e donne e dunque annulla de jure e de facto qualunque documento che lo preveda.
Va anche ricordato che esiste un antico documento ufficiale pubblico nel quale un Capo di Casa Savoia dichiara erede sua figlia, non avendo a quel momento un erede maschio.
In caso di abrogazione della legge salica da parte dell’attuale Capo della Reale Casa di Savoia Vittorio Emanuele, l’erede al Trono, ovviamente dopo il Principe di Piemonte e di Venezia Emanuele Filiberto di Savoia, sarebbe la Sua primogenita, la Principessa Vittoria Chiara di Savoia, alla quale andrebbe attribuito il titolo di Principessa di Napoli, prestigioso titolo ereditario ricevuto dal Suo Augusto Avo Re Vittorio Emanuele III alla nascita a Napoli, il 12 febbraio 1937.

TRICOLORE - Agenzia Stampa © Reg. Trib. Bergamo n. 25 del 28/09/04 n. 18573 - 12 Gennaio 2017

mercoledì 4 gennaio 2017

Concorso internazionale di Poesia e Narrativa "Il mito greco dai mille volti e dai mille nomi"






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