lunedì 31 ottobre 2016

Crolla la Casa di San Benedetto a Norcia, crolla l'Europa? La Vergine bella contro le tenebre




       Crolla la Casa di San Benedetto a Norcia, crolla l'Europa? La Vergine bella contro le tenebre

Fra le cataste dei nostri innumerevoli libri, "dispersi" fra la polvere e gli oggetti di un ordine che ci è proprio, cerchiamo e finalmente ritroviamo il volume della Regola di San Benedetto, di cui a memoria rammentiamo sovente l'incipit: "Obsculta, filii, praecepta magistri, et inclina aurem cordis tui... ", 'ascolta figlio, gli insegnamenti del Maestro, apri l'orecchio del tuo cuore: accogli di buon grado le esortazioni di un padre che ti ama e mettile efficacemente in pratica, affinché attraverso la fatica dell'obbedienza tu possa far ritorno a colui dal quale ti sei allontanato per la pigrizia della disobbedienza'. Altro paragrafo del prologo, relativo agli ultimi eventi, suona così: 'in ogni momento gli dobbiamo obbedienza... affinché non debba come un padre adirato, diseredare un giorno i suoi figli, ma neppure, come un padrone terribile, sdegnato per le nostre colpe, condannarci alla pena eterna perché servi malvagi che hanno rifiutato di seguirlo fino alla gloria' (Prologo, San Benedetto, la Regola, Ed.Paoline 1996 pag.53).
La terribile scossa di terremoto che il 30 ottobre ha distrutto la basilica di Norcia, ove vuolsi esser nato San Benedetto, in uno con Santa Scolastica, il patrono dell'Europa, rimanendo in piedi solo la facciata, è-per chi vuole intendere- un chiaro signum di quel che viviamo. Naturalmente in epoche passate, ma anche nel presente, è il popolo ad accorgersene con molta chiarezza: ma oggi i mezzi di comunicazione di massa, potentissimi capillari e invasivi ad ogni livello nonché influenzati dai nemici della Luce, sono fortemente impegnati nello sviare dalla comprensione che le forze della Natura, indubbiamente di genesi divina, stanno indicando.   Si può anche, laicamente, prescindere dal concetto di colpa, che è non tanto benedettino ma anche precristiano, presente nelle varie religioni vieppiù in quelle del Libro: però indubbio appare che se oggi l'Europa è "invasa" come alcuni sostengono, la sua tara primigenia è la mancanza di specifica identità culturale, anzi l'assenza di essa. E la cultura dell'Europa è cristiana, con bellissime inserzioni del popolo ebraico, con lievi parentesi dell'altro popolo del libro, con indubbie riminiscenze politeiste: e tuttavia, cristiana. Ma parrebbe che sin dai governanti ciò è volutamente, anche a volte istituzionalmente, censurato, dimenticato, mortificato. Non sappiamo dove andremo, né cosa ci aspetterà, né perché a' vertici del Cattolicesimo di Roma imperano due Pontefici, uno "spirituale" e altro "materiale".  La certezza di chi segue il cammino della Luce forse esiste: percorrere il sentiero della legge morale e, per coloro che vogliono credere oltre il giardino, ha una via mater et magistra, che è la Gran Madre, la "Vergine bella di sol vestita" per dirla con quel grandissimo cantore che fu Francesco Petrarca: a lei affidiamo e confidiamo presente e futuro, mentre avanzano le tenebre, lei madre e genitrice del Tutto!

                                                                                                        F.G.