martedì 2 aprile 2013

Con Francesco, e Benedetto, la Chiesa cattolica non sarà più la stessa






Con Francesco, e Benedetto, la Chiesa cattolica non sarà più la stessa

Abbiamo voluto attendere il compiersi dei riti della Settimana Santa, per commentare una Quaresima, codesta del 2013, che non si potrà più dimenticare, sia da parte dei cristiano-cattolici del mondo che dai popoli di ogni razza e religione e senza una fede: se è vero che la storia della Chiesa annovera rinunce al soglio pontificio, poche ma avvenute secondo regole consolidate (tra le ultime è la lettera di Bonifacio VIII che definisce le modalità delle dimissioni del predecessore, San Celestino V), nessuna era mai stata così universale come quella di Benedetto XVI. Egli non ha solo lasciato la "vigna del Signore", di cui si era immediatamente dopo l'elezione definito "l'umile operaio", ma ha anche precisato che sarà "Papa emerito", si chiama Benedetto XVI e non ridiventerà il Cardinale Ratzinger (mentre tutti in assoluto gli ex Papi dei secoli passati erano tornati a svolgere le funzioni da cardinali o da monaci), rimane dentro lo Stato del Vaticano (nessuno dei precedenti Papi era invece rimasto a Roma dentro gli stati della Chiesa) e come un qualunque professore universitario d'alto rango, del resto egli è stato docente all'Università di Colonia, assume il titolo di "emerito" e le funzioni connesse. Si fa anche chiamare "Sua Santità". "Emerito di molto merito", secondo il verso di quel toscanaccio del XIX che fu Giuseppe Giusti.

Per quel che concerne il nuovo Vescovo di Roma, che i giornali chiamano Papa, ma egli ha evidente irritazione per tale ruolo (la sera della elezione in diretta tv ha fatto comprendere che egli è tale, un Vescovo di una chiesa romana "che presiede alle altre", non più il Pontefice, come ancora l'ufficialità lo designa...e salutare a suo modo invece che col cristiano "sia lodato Gesù" è altro fatto emblematico...) essendo notoriamente avverso sia al curialesimo che alla liturgia tradizionale ed ai simboli connessi, eletto il 13 marzo col nome (unico anch'esso, e ci sarà una ragione per cui in quasi otto secoli nessun Pontefice lo ha mai scelto...) di Francesco, senza voler giudicare un uomo dai suoi atti precedenti, ma dai quali è evidente un signore di 76 anni è come logica vuole, potentemente influenzato, egli ha fatto comprendere subito il suo stile. La massa lo loda e lo apprezza, ma è un frangente di assoluta acriticità per cui in tempi passati, vedere due Papi accanto l'uno all'altro sarebbe stato uno scandalo per la gente, ignorante sì ma ben ferrata nell'Evangelo: oggi la più gran parte ha studiato, è stata in Università, ma è mònca della dottrina mistica e soprattutto esoterica del Cristianesimo cattolico, per cui anche "i due papi" sono occasione di spettacolo. Scena, come il video appositamente girato in occasione dell'incontro "storico", il 23 u.s.

Nel nostro intervento sul Papa nascosto al mondo, auspicammo l'avvento della vera povertà francescana nella Chiesa: non di un gattopardismo gesuitico. Si vedrà se il Vescovo di Roma Francesco vorrà davvero attuare il programma implicito di paupertas che inevitabilmente si lega al nome del poverello di cui, egli sacerdote della Compagnia di Gesù (sciolta nel 1773 dal Pontefice Massimo Clemente XIV, dell'Ordine Francescano...quel Papa non era scevro da considerazioni iniziatiche profonde...) ha ardito assumere il nome e rompere il tabù vigente, con i fatti. "Dai frutti li riconoscerete", ha affermato Gesù: i frutti dovrebbero essere la cancellazione ipso facto (il Vescovo di Roma che è anche capo dello Stato del Vaticano lo può fare con un semplice motu proprio, come nel 2007 Benedetto XVI dato che i Vescovi erano contrari, con tale documento ordinò senza preventiva autorizzazione, la celebrazione della Messa secondo il vetus ordo, ossia in latino) dello IOR, ovvero della Banca vaticana, entro le cui mura tutti sanno, e la Magistratura italiana più volte lo ha verificato, si svolgono sporchi traffici e riciclo di denaro illecito che nulla ha a che vedere con la sacralità del messaggio cristico. I frutti dovrebbero essere, e sarà qui la prova de facto del nuovo inquilino dei palazzi apostolici romani, non le prediche (di cui con tutto il rispetto, abbiamo stufe le orecchie...) contro la "sporcizia del peccato", ma gettare in pasto ai porci quelle bestie dei preti pedofili e violentatori, cacciarli dalla comunione della Chiesa, denunziarli alle autorità laiche prima ancora che lo facciano le traumatizzate vittime, mai più coprire codesti malati e invertiti; i frutti dovrebbero essere dichiarare (quantomeno, vista la dottrina della Chiesa in materia... oppure ammettere la realtà...) un errore l'autorizzazione data dal Segretario di Stato di Benedetto il Cardinal Bertone, di aprire al piano terra del palazzo di Propaganda Fide a Roma la più grande sauna gay d'Europa, come è emerso nei giorni della sede vacante, anche se la notizia è passata sotto silenzio. Chi si vuole che creda a chi predica bene e razzola così male? Si scelga l'Umiltà vera e non quella ostentata davanti alle videocamere di TV e internet, per pura scenografia. Se poi le masse che si accontentano di segni esteriori, i quali hanno sì un significato, ma invertito, credono sia sufficiente non abitare più negli appartamenti papali in Vaticano, come ha deciso Bergoglio, o rinunziare a stola e anello d'oro, questo potrà bastare ai farisei, non a chi crede sul serio. Del resto bisogna riconoscere al Vescovo di Roma venuto dall'Argentina che almeno è coerente: perchè dovrebbe assumere luoghi e funzioni papali, se egli si sente ancora e solo un Vescovo? Ma si dirà, il Papa è "l'altro".... il fatto è che "l'altro" si è dimesso però rimane lì, "emerito" ma presente.... Quis ut Deus? Quo vadis, Domine?

Le profezie di Fatima, manipolate ad arte dalle autorità ecclesiastiche e variamente trasmesse (si dice pure che colei che conoscemmo come Suor Lucia non sia stata la vera veggente ma una falsa monaca, poichè la vera sparì in un convento e nulla se ne seppe: una sostituzione di persona che se parrebbe assurda, non meraviglia, qualora raffrontata con lo scambio del XVIII secolo tra il falso Giuseppe Balsamo, impostore grossolano, e l'iniziato Alessandro Conte di Cagliostro, che vide la luce della mistica cavalleresco-massonica dal cappuccino-alchimista Altothas...), come quelle di La Salette e della monaca agostiniana Emmerich, affermano senza tentennamenti che l'eresia salirà ai vertici sommi della Chiesa, e il Drago provocherà scismi e sofferenze nei veri credenti. Sembrano avverarsi anche le famosissime predizioni di Malachia: dopo "Petrus romanus", che secondo alcuni fu il cardinal Bertone (Pietro Tarcisio, nato a Romano Canavese), "la chiesa sarà distrutta": e lo stravolgimento liturgico e dottrinario del nuovo Vescovo di Roma lascia esattamente vedere questo (anche se è vero che dopo il Concilio Vaticano II il Papa è un "primus inter pares", l'assise del 1965 non fu dogmatica, e sono stati i pontefici a spogliarsi dell'autorità, volontariamente). Si aggiunga che Bergoglio è stato eletto il 13 di un 2013, la ripetizione di tale numero è significativa, poichè nei tarocchi il 13 è, chi li ha studiati lo sa, l'unica carta senza nome: la Morte. Infine lo stemma: scelto sulla base di quello cardinalizio e cambiato dopo nove giorni, dal 18 al 27 marzo, perchè qualcuno in Vaticano ha fatto notare che il pentalfa non era esattamente mariano, sostituito da una stella a otto punte, e il nardo simile a uva o pigna rimaneggiato, rimane il simbolo gesuitico, più grande araldicamente degli altri, quindi filologicamente scorretto (ma ciò è evidentemente una sciatteria; come il regalo dell'icona della Madonna dell'Umiltà, a lui donato dal Vice Patriarca ortodosso di Mosca il 20 marzo e il 23 regalato al papa emerito. E nessuno dei due, si legge nel dialogo, dice di conoscere la Madonna dell'Umiltà, che crediamo invece sia nota anche a cristiani analfabeti... se in alto ci si comporta così, in basso non ci si meravigli...). Neppure ai tempi di Alessandro VI Borgia, la cui moralità era certamente discutibile, si misero in ombra le consuetudini e il ruolo papale: come ci ricorda quel laico che fu il grande contemporaneo Machiavelli: "Quei principi o quelle repubbliche le quali si vogliono mantenere incorrotte, hanno sopra a ogni altra cosa a mantenere incorrotte le cerimonie della religione, e tenerle sempre nella loro venerazione. Perchè nessuno maggior indizio si puote avere della rovina d'una provincia, che vedere dispregiato il culto divino" (Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, cap.XI lib.I). E consigliava, per il bene dell'Italia che egli voleva unita, di trasferire il papato in Svizzera, poichè fonte di divisioni e di macchinazioni infinite.  Del papato come istituzione non personale e del suo disgregamento se ne comincia a parlare, per ora sottotraccia (abbiamo notato alcuni articoli editi su quotidiani e riviste, di teologi e studiosi), ma in seguito a ciò che succederà, sarà oggetto di ampie analisi. E' la fine del ciclo, dell'Alfa che si fonde nell'Omega? Certamente la Chiesa Cattolica di Francesco, e del vivente Benedetto, dei due Papi, non sarà più la stessa. Qualcuno ha pensato al disorientamento instillato, con queste immagini e con tale comportamento che potrebbe pure dirsi blasfemo, nelle menti e nei cuori dei veri pauperes, del popolo di Dio, dei cattolici senza nozioni che si chiedono come e perchè tutto ciò sia possibile?

E le conseguenze di questi atti, sono state valutate? Se è così, quale scopo nel bene e nel male si vuol raggiungere? Sono le conseguenze, come si afferma negli ambienti dei tradizionalisti e dei sedevacantisti (neppure loro avrebbero pensato a tali sviluppi oltre il velame...) del Concilio Vaticano II, dell'appiattimento e della collegialità dei Vescovi e della democraticità anarchica? "Non praevalebunt", ci si consola in alcuni ambienti. Sì, il Cristianesimo vivrà senza dubbio. Anche senza il papato unico. Anche se la figura del papato fosse abolita, come di fatto sta già accadendo. E medesimamente ci sarebbero i cristiani.

Ma sarà tutta un'altra musica: non Mozart, non Palestrina, non Vivaldi. Altri toni, altri autori.

Non è detto che ciò sia un male assoluto, per certi aspetti: anzi. Le gerarchie vaticane hanno sbagliato in passato a non tener conto dei cambiamenti della società e dovranno necesse est, adeguarsi o modulare le proprie dottrine ai tempi, se non vogliono passare, come passò il Papa emerito, per retrogradi. Necessitano aggiornamenti per i divorziati, per le coppie di fatto eterosessuali, tanto per citare delle situazioni delicate. E' giusto e si può comprendere. Il resto, no.

"Perciò vi dico: non vi preoccupate per la vita di quel che mangerete, nè per il corpo di che vestirete, perchè la vita vale più del nutrimento e il corpo più del vestito...dove infatti è il tesoro, ivi è anche il vostro cuore" (Lc.22-34). Questo è il pensiero dei pusilli, e infatti non ci preoccupiamo. Se una tradizione nata in Galilea e Giudea circa duemila anni fa, divenuta istituzione dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente e potenza mondiale nel medioevo, si secolarizza e muore nel XXI secolo, non scomparirà certamente il messaggio dell'Unto di Galilea. Ben altre religioni, si pensi a quella dell'Egitto faraonico come a quella di Sumer, scomparvero dopo millenni. Però l'esoterismo di quelle Vie permane, dopo seimila anni. Rà, Isis e Osiris, Marduk non sono certo dimenticati. Rimarrà anche, lo insegnò quello scrittore finissimo che fu Joseph De Maistre, l'esoterismo cristiano e cattolico.

Le generazioni successive avranno un'altra Chiesa. Altri rimarranno liberi pensatori, esoteristi, cristiani e cattolici ancìent regime, anche se il Vaticano snatura e lento, inesorabile, scioglie nella melassa del tempo, la figura regale e cristica del Papato. Del resto, Pontifex Maximus era titolo, mistico anch'esso, dell'Imperatore di Roma. L'Impero è finito -e anche il latino-: non per tutti. V'ha chi sta con Boezio invece che con Odoacre. Unicuique suum.

F.Gio




Così benedice il Vescovo di Roma Bergoglio-Francesco nel XXI secolo....


Così benediceva il Pontefice Pio XII Eugenio Pacelli nel XX secolo, come ha fatto il Papa per duemila anni....sino ad oggi...

Nessun commento:

Posta un commento